Miya Miya
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“Miya Miya”, in arabo, significa “va tutto bene”. Una frase che diventa simbolo di speranza nonostante il mare, le barche sovraffollate, la paura e il dolore, perché quelle parole rappresentano il desiderio di credere in un futuro migliore, per chi arriva e per chi accoglie.
Questo libro è un diario collettivo, nato dall’esperienza di giovani medici impegnati sul molo Favaloro di Lampedusa; racconta l’incontro tra chi approda, segnato da viaggi impossibili, e chi tende una mano con solidarietà e con cura.
Le pagine si riempiono di emozioni, riflessioni e testimonianze intense, mostrando il volto umano della migrazione. Un volto fatto di paura e resilienza, di gesti semplici e potenti, di lingue diverse che si incontrano per trovare un significato comune. Accompagnate da immagini evocative, queste storie parlano non solo di chi arriva, ma anche di chi sceglie di restare accanto.
“Proteggere persone, non confini”, recita una scritta sul molo. Il libro ci invita proprio a questo: riflettere su ciò che ci unisce oltre le differenze, oltre il mare. Un inno alla vita che resiste nonostante tutto e un messaggio universale di speranza e di grande umanità.
Sottotitolo | Riflessioni da uno scoglio di confine |
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Autore | A. Saracino, F. Di Gennaro, V. Totaro, C. Pellegrino |
Anno di pubblicazione | 2025 |
Pagine | 140 |
Collana | pace insieme paceinsieme... alle radici dell'erba |