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«Se vi dico che uno stelo di speranza è già fiorito, è perché voglio esortarvi a recuperare un genere diverso di vita e un nuovo gusto di vivere. È perché voglio invitarvi a stare nella crisi attuale senza rassegnazioni supine, ma con lucidità e coraggio. È perché voglio stimolarvi ad andare controcorrente e a porre sui valori morale le premesse di una organica cultura di vita…
Gesù, che nasce in questo desolato 1982 2018, è il segno di una speranza che, nonostante tutto, si è già impiantata sul cuore della terra.»Così don Tonino Bello. Noi, ne siamo certi. La speranza, nonostante tutto, si è impiantata. A noi e voi l'augurio di darle spazio. Ogni giorno.
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Ci sono persone che, scegliendo di stare dalla parte della verità e della giustizia, hanno reso migliore la nostra vita, vivendo ancora oggi però una vita di inferno. Con una voce contraffatta ieri Maria, nome di fantasia, ha raccontato a Fuori gioco su Radio1 la sua storia di testimone di giustizia contro la mafia lasciata ora sola dallo Stato.
La testimonianza di Maria rese noti i tratti caratterizzanti della criminalità organizzata di stampo mafioso in Puglia. Storia poco nota alla società civile sino alla pubblicazione del nostro libro Non la picchiare così. Sola contro la mafia. Leggerlo significa sapere di lei, delle violenze assurde subite, ma anche della mafia pugliese che molti non hanno voluto vedere.
La trasmissione di ieri era un atto di denuncia di Maria nei confronti dello Stato, che siamo anche noi. Perché lo Stato lascia ancora soli i testimoni di giustizia. Ascoltate per intero la puntata di ieri a questo link. Ci serve per capire da che parte stare parlando di legalità e giustizia oggi.