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BARI, 18 MARZO 2022 - Il 18 marzo del 1935 nasceva ad Alessano, in provincia di Lecce, Don Antonio Bello “vescovo della pace, costruttore di ponti e testimone della gioia e della speranza”. A 85 anni di distanza edizioni la meridiana ne ricorda la figura e la memoria attraverso la testimonianza di Don Sacino, presbitero della Diocesi di Nardò-Gallipoli, che ne descrive la vita fin da ragazzo: “Accanto a Don Tonino - Un racconto di vita”, per la collana paceinsieme... alle radici dell'erba, non è l’ennesimo studio storico, sociale, ecclesiale sulla figura di Don Tonino, ma la testimonianza diretta di chi negli anni lo ha conosciuto nel suo intimo come amico e che, attraverso la memoria, ha scelto di condividere i momenti più profondi di un uomo che ha accompagnato durante la traversata della sua vita. “Accanto” è un avverbio molto caro a don Tonino, che amava ripetere e praticare con tutti, con i suoi confratelli vescovi, con i sacerdoti, con i laici e gli ultimi. “Accanto”, come uomo, come amico, come presbitero, gli è stato don Pinuccio che, in questo libro, testimonia la sua esperienza di vita vicino al vescovo della pace.
“Ho conosciuto don Giuseppe Sacino 35 anni fa, in occasione della nomina di mio fratello Tonino a vescovo della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi - scrive nella prefazione al libro Trifone Bello, fratello di don Tonino - “Mio fratello invece, non finisco ancora di ‘conoscerlo’, anche a distanza di 25 anni dalla sua nascita al Cielo. Il caro don Pinuccio ha contribuito a svelarmi episodi e aneddoti a me finora sconosciuti".
Giuseppe Sacino (detto don Pinuccio) è presbitero della Diocesi di Nardò-Gallipoli. Già parroco, docente di Spiritualità biblica in vari ISSR e di Storia e Filosofia nei licei statali, ha predicato corsi di Esercizi Spirituali, da Trieste ad Agrigento, a presbiteri, coppie di coniugi e laiche consacrate.
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BARI, 9 marzo 2022 - Cosa ha significato il lockdown per i professionisti della cura e dell’educare? Come è cambiato il modo di lavorare di psicoterapeuti, educatori, docenti, operatori sociali all’indomani dell’annuncio, da parte dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, della chiusura generalizzata di ogni attività a causa della pandemia da covid-19? E’ la domanda cui prova a rispondere Paola Scalari nel suo ultimo libro dal titolo “MIGRARE NEL WEB. Comunicazione relazionale a distanza nella cronaca di un biennio vissuto con il virus”, edito da edizioni la meridiana per la Collana “Quaderni di…per il cambiamento sociale” in uscita oggi, 9 marzo, in occasione del secondo anniversario del lockdown in Italia.
Una riflessione su come, due anni fa, la pandemia giungeva, d’improvviso, a interrompere, destabilizzare, impedire i ritmi della vita lavorativa dei professionisti della cura, feriti e traumatizzati anche loro dagli eventi, privandoli degli schemi di riferimento basati sul rapporto in presenza e obbligandoli a esplorare le nuove forme del rapporto a distanza. “Per gli operatori relazionali, che non potevano e non volevano lasciare sole le persone fragili prive di relazioni positive proprio mentre il vecchio mondo si chiudeva rendendoli ancor più vulnerabili, si trattava di imparare a operare con nuove variabili - afferma Scalari - di comprendere che lo schermo del computer non poteva più essere considerato un disturbo, ma un nuovo elemento dell’incontro, che la voce che arrivava da lontano non era meno vera di quella in presenza. I professionisti della cura si misero, allora, a disposizione, immaginando una visione più democratica delle funzioni di cura, riducendo la rigidità dei ruoli, cavalcando il momento più duro, ma anche il più fecondo, per avviare una trasformazione profonda del lavoro di relazione”.
È stato il web a fornire risposta e antidoto all’esilio, anche per i professionisti della relazione, con uno spostamento di massa che l’autrice definisce nella sua sostanza e al tempo stesso nel significato metaforico che contiene come una vera e propria migrazione. Migrare infatti è da sempre una delle strategie di adattamento che la vita utilizza per attraversare i cambiamenti, soprattutto i cambiamenti che hanno segnato le sorti del nostro pianeta con le grandi catastrofi.
“Migrare sul web” racconta, in forma di cronaca e di riflessione, ciò che la pandemia ha significato per le professioni di cura, ma si spinge fino a lanciare proposta per il futuro: dotarsi di una nuova attrezzatura mentale, di nuovi strumenti capaci di governare la rivoluzione che sta investendo la comunicazione relazionale sempre più condizionata dall’uso di tecnologie basate “sull’assenza del corpo”. Una sfida fondamentale che deve essere colta per non perdere, attraverso il monitor, la parte emotiva ed umana del lavoro di cura. “La pandemia si concluderà - conclude Scalari - l’uso di internet, per chi lavora sulle relazioni umane, non cesserà. L’esperienza di migrazione nella Rete rimane un momento di svolta nell’esercizio dell’attività di operatore relazionale. Il professionista che la porta avanti, la studia, ne fa campo di ricerca è perciò già nel futuro”.
“Paola Scalari usa solo 3 tempi verbali: il passato remoto, per il racconto dei giorni più duri del lockdown, l’imperfetto e il presente; una scelta che conferisce ritmo al racconto e rende, a tratti, molto cruda la narrazione - afferma Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana - Il futuro è un tempo assente dal racconto, ma è proprio al futuro che Scalari intende parlare: i professionisti della cura non possono non occupare lo spazio del web e farlo con professionalità riscrivendo, se necessario, anche le proprie pratiche”.
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BARI, 8 MARZO 2022 - Come siamo cambiati da quando, il 9 marzo di due anni fa, il governo annunciava la necessità di un lockdown contro il diffondersi della pandemia di Covid-19? Chiusi in casa, abbiamo dovuto accendere il computer e incollarci agli smartphone; per lavoro, per studio e anche solo per essere vicini ai nostri affetti. Siamo migrati in massa nel web. Lo stesso è successo a scuola: dirigenti, docenti, ragazzi e genitori hanno dovuto imparare le nuove modalità di un fenomeno che, per certi versi, sarà irreversibile. Mercoledì 9 marzo, dalle ore 10 alle ore 11, in occasione dell’uscita di “Migrare sul web - Comunicazione relazionale a distanza nella cronaca di un biennio vissuto con il virus”, edito da edizioni la meridiana per la Collana “Quaderni di…per il cambiamento sociale”, l’ autrice Paola Scalari ne parlerà on line con gli studenti delle scuole superiori italiane. Obiettivo dell’iniziativa non è indagare cosa abbia funzionato o meno in questa migrazione, ma come siamo cambiati noi e soprattutto i ragazzi e le ragazze che oggi sono tornati sui banchi di scuola. Sarà un’ora di lezione diversa che potrà essere seguita direttamente dalla propria aula a questo link: https://bit.ly/MigrareNelWeb_diretta903. I docenti che volessero far partecipare le loro classi inviino una mail a media@lameridiana.it.
“Migrare sul web” di Paola Scalari racconta, in forma di cronaca e di riflessione, ciò che la pandemia ha significato per le professioni di cura, ma si spinge fino a lanciare proposta per il futuro: dotarsi di una nuova attrezzatura mentale, di nuovi strumenti capaci di governare la rivoluzione che sta investendo la comunicazione relazionale sempre più condizionata dall’uso di tecnologie basate “sull’assenza del corpo”. Una sfida fondamentale che deve essere colta per non perdere, attraverso il monitor, la parte emotiva ed umana del lavoro di cura. “La pandemia si concluderà - conclude Scalari - l’uso di internet, per chi lavora sulle relazioni umane, non cesserà. L’esperienza di migrazione nella Rete rimane un momento di svolta nell’esercizio dell’attività di operatore relazionale. Il professionista che la porta avanti, la studia, ne fa campo di ricerca è perciò già nel futuro”.
NOTA SULL’AUTRICE:
Paola Scalari è psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista, docente in Psicoterapia della coppia e della famiglia alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della COIRAG. Esercita come libero professionista a Mestre-Venezia. Con edizioni la meridiana ha già pubblicato “Conoscere il gruppo - Spunti e appunti circolari” e “L'ascolto del paziente - Uno sguardo interiore”.
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Molfetta (BARI), 13 gennaio 2022 - Era il 13 gennaio di 35 anni fa quando nacque edizioni la meridiana. Un compleanno che oggi la casa editrice festeggia invitando i suoi autori, amici e lettori a un’azione sui social: la pubblicazione della copertina di un libro legato alla casa editrice con l’hastag #35annidimeridiana. Una festa social, in attesa di poter organizzare nei prossimi mesi, quando la pressione della pandemia sarà calata, eventi in presenza per ripercorrere una storia lunga e piena di futuro.
Il mito e l’archetipo nella fiaba e Difesa popolare nonviolenta sono stati i primi libri editati. L’ultimo Il Canto di Natale di Charles Dickens in CAA, la scrittura per simboli che consente la lettura anche alle persone con difficoltà o disabilità cognitive. Da Boal a Gordon, fino a Bleger e Rogers; da Lodi a Rodari in edizione accessibile. Ma anche i tanti titoli di “pedagoglia civile”, e quelli sul sostegno alla genitorialità consapevole, considerando tutte le famiglie: affidatarie, adottive, omogenitoriali, elettive. A edizioni la meridiana va anche il merito di aver aperto la strada alla didattica ludica nelle scuole come strumento di apprendimento profondo. Insieme ai testi sul mutismo selettivo, sulle emozioni e il gioco in terapia. Senza dimenticare il nucleo della bibliografia di don Tonino Bello, che di edizioni la meridiana fu fratello di obiettivi e battaglie, amico, compagno di sfide e sostenitore. E i molti titoli dedicati a spiritualità, intercultura, sfide globali.
Oltre 600 titoli, il 30% dei quali ha una persistente longevità in catalogo e continua ad essere ristampato. Accanto all’attività editoriale una attività formativa rivolta a docenti, studenti, educatori, cittadini attivi. E oltre ai libri e alla formazione, l’ideazione di un progetto che ha visto la luce nel 2021: la prima Fiera nazionale del libro accessibile, per promuovere il diritto all’accessibilità alla lettura per tutti.
“Siamo nati quando un muro divideva culture e comunità e stiamo facendo i conti con un virus minuscolo che ci impone, nella distanza dei corpi e nelle difese da tenere alte, di ritrovare ragioni più profonde per costruire vincoli comunitari”, spiega Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana. “Il mondo si è riscritto. In questa riscrittura abbiamo scelto di avere un pensiero lungo. Agorà e non cenacolo, piazza e non torre d’avorio, crocevia delle culture, comunità e cambiamento. Nelle nostre radici c’è questa idea di cultura che abbiamo appreso e condiviso con don Tonino Bello”, prosegue Zaccagnino. E il futuro? “Nei nostri orizzonti futuri c’è una consapevolezza: che la democrazia di un Paese si misura dai modi e dalle forme attraverso le quali l’accesso ai diritti sia possibile per tutti e l’allargamento dei diritti avviene anche attraverso la costruzione di spazi attivi di pensiero critico. La cultura in fondo alimenta un pensiero e si lascia alimentare dai pensieri che accoglie e permette che si incrocino. Agli incroci si generano le rivoluzioni, anche quelle nonviolente. Basta crederci e impegnarsi perché accadano”.
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MILANO - 9 novembre 2021. “A Said piaceva il mare” è il titolo dell’Inbook con cui edizioni la meridiana parteciperà alla decima edizione di Milano BookCity, in programma dal 17 al 21 Novembre. Cinque racconti brevi che hanno per protagonisti ragazzi adolescenti alle prese con passioni, desideri e difficoltà del
loro tempo, scritti “in simboli” della CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per permettere l’accesso alla lettura anche alle persone con disabilità cognitive e linguistiche. La pubblicazione fa parte della collana Parimenti. Proprio perché cresco, dedicata interamente alla “comunicazione aumentativa alternata” (CAA) per aprire nuove possibilità di lettura a un pubblico di giovani-adulti fino ad ora non raggiunti da alcuna offerta editoriale.Giovedì 18 novembre, a partire dalle 20.45, la Biblioteca Chiesa Rossa di Milano (Via San Domenico Savio, 3) ospiterà “A Said piaceva il mare e altre storie", incontro di presentazione del libro. La presentazione sarà in forma accessibile grazie alla traduzione in linguaggio L.I.S. a cura di Sara Adobati, assistente alla Comunicazione L.I.S, e ospiterà il reading del terzo racconto della raccolta “Uno Solo”. Il Reading con voce recitante di Vlad Scolari avrà l’interpretazione in segni LIS e in simboli CAA, in una ricerca di armonia tra diversi stili comunicativi.
Saranno presenti Roberto Parmeggiani, autore del libro, Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana, Federica Tassara, responsabile Unità Biblioteche rionali Milano. Lamberto Bertolè, Ass. al Welfare e Salute Comune di Milano e Diana De Marchi, Pres. Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili porteranno i loro saluti.
«Siamo molto contenti dell’attenzione riservata da BOOKCITY al tema della lettura accessibile, in un’edizione che ha come tema ‘lI Dopo’». dichiara Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana. «I libri sono l’alfabeto della cittadinanza e noi crediamo che nel dopo-pandemia sia ancora più importante l’impegno per una cultura accessibile, capace di offrire a tutti, anche alle persone con disabilità cognitive e linguistiche, gli strumenti per una piena inclusione sociale e una concreta partecipazione democratica.»
La presentazione è tra gli eventi promossi e ospitati dal Sistema bibliotecario milanese all’interno di Bookcity, manifestazione dedicata al libro e alla lettura giunta alla sua decima edizione. La serata di presentazione del volume sarà anche l’occasione per annunciare l’uscita del nuovo inbook della collana Parimenti: “Canto di Natale” di Charles Dickens, tradotto in simboli dal Laboratorio Librarsi del Progetto Calamaio del CDH Accaparlante di Bologna.
«Un grande classico di Natale - conclude Elvira Zaccagnino - che ci ricorda come la vera inclusione e la vera rinascita comincino sempre dall’attenzione a chi è più fragile.»
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BARI - Si chiama “Cultura delle differenze e sessualità. Dal rapporto sesso/genere alla fluidità dell’identità” (edizioni la meridiana, 2021) il nuovo libro di Alessandro Taurino, professore associato in psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Bari e psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico, nonché studioso esperto di questioni di genere e orientamento sessuale.
Di cosa parliamo quando facciamo riferimento a categorie quali sesso, genere e differenze di genere nell’ambito della riflessione sulle sessualità oggi? È ancora possibile considerare il sesso (e quindi la biologia) come un destino da cui non è possibile sfuggire relativamente alla definizione dell’identità di genere individuale? Il costrutto di genere aiuta a destrutturare visioni biologiste? È corretto legare l’identità sessuale a una logica dicotomica (differenza maschio-femmina) fondata sul sesso? Oppure è possibile acquisire codici ermeneutici in grado di dare statuto di esistenza e legittimazione a soggettività che sfuggono alla classificazione insita nel binarismo sessuale?
A partire da queste domande il volume compie un viaggio nel complesso universo delle identità sessualmente connotate, attraverso il continuo riferimento a un articolato corpus teorico-epistemologico e metodologico di matrice psicologica (e non solo). L’obiettivo che accompagna la riflessione è chiarire che, per comprendere la complessità della realtà che abitiamo, è necessario interrogare stereotipi culturali e categorizzazioni biologistiche, i cui riflessi incidono fortemente sui processi di costruzione identitaria di ciascuno/a.
Le pagine sono un invito a guardare l’essere umano, il Sé e la corporeità, con occhi liberi da approcci naturalistici e deterministici, aprendo il varco alla comprensione di tutte quelle soggettività sessuate che, incarnando il nomadismo, l’ibridazione e la fluidità, superano le strettoie del dimorfismo sessuale.
L’autore accompagna per mano lettori e lettrici verso l’acquisizione di un vero e proprio “discernimento empatico” che, rispetto alle questioni di genere, si fonda su paradigmi inclusivi, pluralisti e democratici. L’esito è la valorizzazione di una profonda e radicale cultura delle differenze fondata sul principio della relazione, della reciprocità, della condivisione, dell’amore, della nonviolenza, della tutela dell’autenticità e della garanzia dei diritti. Tutti temi al centro dell’attenzione, in questo momento di accedo dibattito sul DDL Zan.
Il libro sarà oggetto di un seminario organizzato dalle edizioni la meridiana su Zoom domani, venerdì 21 maggio, dalle 19 alle 21. Il confronto seminariale sarà arricchito dagli interventi di Maria Fara De Caro, professore associato in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Bari, Luciano Lopopolo, presidente nazionale Arcigay, Alessandra Foglianese, Pediatra-UOC Neonatologia Universitaria e Terapia Intensiva Neonatale presso il Policlinico di Bari, con introduzione a cura di Elvira Zaccagnino, direttrice edizioni la meridiana, e conclusioni a cura di Paola Scalari, psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista e curatrice della collana “Premesse… per il cambiamento sociale” in cui il volume è pubblicato.
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Bari, 15 aprile 2021 - Tonino Stornaiuolo è un maestro di scuola primaria, ma anche un educatore, un attore, un artista che ha fatto dell’impegno civile e pubblico una missione. Scommettendo su un binomio troppo spesso trascurato: quello tra creatività e pedagogia. Abbiamo conosciuto la sua straordinaria energica ostinazione in occasione del lockdown, quando si è inventato la DaB, la didattica ai balconi. Non potendo più fare lezione in classe, è andato a trovare i suoi alunni strada per strada, appartamento per appartamento, con lo scopo di tenere viva la materia prima di ogni rapporto educativo profondo: la relazione. Coltivando una pratica: la scuola ovunque. Più in generale, maestro Tonino in questi mesi ha lavorato sul capovolgimento della DAD, provando a trasformare l’esperienza della Didattica a Distanza in un’occasione imperdibile per intensificare la prossimità e annodare le comunità scolastiche. In questa ottica, edizioni la meridiana pubblica il suo libro, “DAD Dove Andiamo Da soli?”, in cui maestro Tonino racconta del tentativo, insieme ai suoi bambini, di abbattere i muri virtuali della rete e quelli reali della scuola, portando la didattica su un altro livello: quello dell’immaginazione.
Il libro di Stornaiuolo scorre veloce, come un flashback che riparte dal marzo 2020 e ci fa ripercorrere l’anno del Covid con gli occhi della scuola. Ci ritroviamo, all’inizio, ancora in classe: i genitori spaesati, le classi con l’odore di Amuchina, l’ipotesi della scuola in presenza che finisce. Poi Codogno e la didattica a distanza. In mezzo, la necessità di attivare ogni energia creativa per disegnare una traiettoria didattica nuova, capace anche di esondare dai programmi ministeriali per lavorare sull’invenzione e sull’immaginazione e non interrompere né il diritto alla scuola né quello all’infanzia dei bambini.
Attingendo soprattutto al gioco-teatro e ai suoi anni da attore, maestro Tonino ha sempre provato a interpretare una scuola diversa, capace ad esempio di sfidare i bambini a trasformarsi in RicercAttori, ripercorrendo con loro storie e mitologie. O cimentandoli con l’avventura del “giornale murale”: in un grande scatolone con i buchi, ogni bambino mette lettere, disegni, storie che, una volta al mese, si estraggono a sorte, si commentano, si scelgono e si organizzano in un grande giornale assemblato su un grande foglio di carta da imballaggio. Impossibile replicare tutto questo in DAD? Impossibile no, ma praticare a distanza una scuola così polifonica e generativa non sempre è stato facile. Ma maestro Tonino non si è perso d’animo. Le performance dei RicercAttori sono proseguite, il giornale murale ha avuto le sue edizioni online, i bambini sono stati ingaggiati in diverse sfide, spesso attivate via WhatsApp, come quella di disegnare e scrivere “il fuori” dal proprio balcone. E, in più, si è spalancato un rapporto più aperto, coinvolgente e sperimentale con i genitori, con la famiglia sempre più parte della scuola.
Come scrive Marco Martinelli nell’Introduzione: “Queste pagine testimoniano che ancora si può dare senso al fare scuola, memori delle lezioni di Don Milani e Freire, ricche come sono della capacità di Tonino Stornaiuolo di farsi medium, un tempo sulla scena, oggi in classe, canale creativo della lava incandescente, dionisiaca, incarnata dalle sue piccole guide, da lui sapientemente guidate: sfogliatetelo, è un libro corale, consapevole che il coro - se ben interpretato - non annulla, ma esalta il singolo, basta un’occhiata per vedere quante voci raccoglie, quante parole, quanti volti e profili, quante vite, Mariano e Davide e Sofia e Giada e tanti altri nomi, e ogni nome è un romanzo”.
Il libro di maestro Tonino sarà presentato domani alle 18 sulla pagina Facebook di edizioni la meridiana. Insieme all’autore e alla direttrice di edizioni la meridiana, Elvira Zaccagnino, ci saranno Cinzia Boggia, libraia della libreria indipendente Il mattoncino di Napoli e Oreste Brondo, maestro, formatore e redazione di Cooperazione Educativa.
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BARI, 22 ottobre - Si chiama Giacomo di Cristallo e altre storie (pp. 112 Euro 15,50) ed è il primo libro in simboli dedicato a Gianni Rodari, pubblicato da edizioni la meridiana per il centenario della nascita. Il libro raccoglie 5 storie (Giacomo di cristallo, La casa di Tre Bottoni, Re Mida e il brigante Filone, La principessa Allegra, Terésin che non cresceva) tradotte in simboli, la modalità di scrittura e lettura codificata per persone che hanno disabilità cognitive e linguistiche. I libri in simboli della CAA (Comunicazione Aumentata Alternativa) entrati nell’editoria italiana da alcuni anni sono parte del catalogo della casa editrice con la collana Parimenti. Giacomo di Cristallo arriva dopo Il diario di Anna Frank (2017) e Dracula (2018).
“La scelta prima che editoriale è una scelta di politica e di cittadinanza: riconoscere cioè che leggere un bel libro, un classico come Anna Frank o Dracula, o belle storie come quelle di Gianni Rodari, non è una questione accessoria ma un dritto da assicurare a tutti. C’è un diritto alla letteratura che va garantito ed è dovere di noi editori occuparcene”, dice Elvira Zaccagnino, direttrice della casa editrice. “La particolarità della collana è che i libri da tradurre in simboli sono scelti dai potenziali lettori con disabilità cognitive e linguistiche e che vengano da loro stessi tradotti in simboli”, continua Zaccagnino.
Le storie di Gianni Rodari ora in libreria sono state scelte e tradotte dal gruppo di lavoro Librarsi, il laboratorio permanente di costruzione e produzione di libri accessibili della Cooperativa Accaparlante di Bologna. Le illustrazioni che accompagnano il libro sono di Francesco Tacconi. Per la pubblicazione la casa editrice ha ottenuto i diritti dalla moglie e dalla figlia di Gianni Rodari, che hanno mostrato entusiasmo per questa scelta editoriale.
Il 28 ottobre alle sulla pagina Fb di edizioni la meridiana il gruppo di traduttori del laboratorio Librarsi presenterà il libro alle ore 17,00.
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Molfetta (BA) – In un tempo in cui razzismo e xenofobia tornano a farsi largo, edizioni la meridiana continua a lavorare sul tema dell’accoglienza, dei diritti e dell’intercultura. E lo fa con una collaborazione preziosa con la Fondazione Migrantes, grazie alla quale in questi giorni in tutte le parrocchie d’Italia è in distribuzione il libro ‘Passi di Pietra. Il viaggio della piccola Rama’ della coppia di autori siriano-canadese Nizar Ali Badr e Margriet Ruurs.
Il libro è distribuito in omaggio dalla Fondazione insieme all’ultimo numero della rivista Migranti press e racconta una storia di migrazione con gli occhi di una bambina, Rama. Nelle pagine del libro, la piccola è raffigurata insieme agli altri protagonisti con emozionanti illustrazioni basate sulla combinazione di sassi e pietre, che ricordano quelli del mare spesso pericoloso e nemico che i migranti devono attraversare per provare a inseguire la possibilità di una vita libera dalle conseguenze di guerre, carestie, cambiamenti climatici e povertà economica.
A pochi giorni dalla giornata internazionale del rifugiato, quest’anno spostata al 27 settembre, la casa editrice, in partnership con la Fondazione Migrantes, rilancia un messaggio di inclusione e di pace, scommettendo su un libro che è una piccola opera d’arte e che era stato già selezionato da Bologna Fiere e Bologna Children’s Book Fair tra i 200 libri di letteratura per ragazzi in tutto il mondo utile per declinare le parole di Papa Francesco e il suo deciso messaggio antirazzista e sempre supportivo verso i percorsi di accoglienza e integrazione dei migranti.
“La collaborazione con la Fondazione Migrantes è nata nei mesi di riflessione profonda del lockdown. Lo shock dell’emergenza Coronavirus porta con sé un rischio enorme: chiuderci nel rancore, nell’integralismo identitario e nella nuova ondata di razzismo da Covid, con l’equazione migrante/untore che si aggiunge ai tanti stereotipi legati a chi arriva per bisogno nel nostro Paese. Abbiamo voluto fare qualcosa di concreto contro tutto questo, distribuendo 50 mila copie del libro in tutte le parrocchie, le associazioni che si occupano di migranti e gli istituti religiosi. Serve un recovery plan culturale oltre che economico e materiale, che ci faccia cogliere l’occasione di questa grave crisi per costruire comunità più solidali, aperte e coese”, dichiara Elvira Zaccagnino, direttrice di edizioni la meridiana.
Forte anche la scelta della Fondazione Migrantes di accompagnare il messaggio di Papa Francesco di quest’anno “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire” con una storia di profughi siriani raccontata con gli occhi di una bambina.
“Una scelta – aggiunge Elvira Zaccagnino – che indica la posizione che ogni credente deve avere in tema di accoglienza di migranti e profughi”.
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MOLFETTA (BA) - Una due giorni di incontri, seminari e dibattiti per esplorare fino in fondo il rapporto tra scuola e comunità. Arriva a fine ottobre “Fatti di scuola”, il convegno-raduno organizzato da edizioni la meridiana a Molfetta, venerdì 25 e sabato 26 ottobre, presso l’Aula Magna del Seminario Regionale. La casa editrice pugliese, da sempre attiva nel campo dell’educazione e della pedagogia, chiama a raccolta i protagonisti del mondo scolastico, per animare una riflessione profonda sul rapporto tra didattica, pedagogia e cittadinanza.Il convegno si rivolge a una platea larga e plurale. Non solo docenti, ma anche educatori, operatori del sociale, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, studenti universitari e cittadini attivi che vogliano interrogarsi sui nessi tra scuola e società.
Tra le tematiche al centro del programma, il tema della “scuola accessibile” e dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, molto sentito e discusso, viste le gravi problematiche che riguardano la riforma del sostegno, le lacune del sistema di assistenza specialistica scolastica e il permanere di inaccettabili diseguaglianze educative a danno degli studenti con disabilità. Di questo si occuperà un ospite atteso, Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna “Accaparlante”. Al tema della scuola in carcere, invece, sarà dedicata la presentazione del libro della scrittrice napoletana Valeria Parrella (venerdì 25 alle 19), autrice del romanzo “Almarina”, che racconta del rapporto magico tra un’insegnante e una giovane studente detenuta nel carcere minorile di Nisida. Tra i relatori del convegno, anche il sindaco di Ruvo di Puglia, il professor Pasquale Chieco, che interverrà sul tema della partnership tra scuole e enti locali nella creazione di comunità inclusive e nell’elaborazione comune di pratiche di cittadinanza attiva giovanile.
Al centro del convegno anche le testimonianze di dirigenti scolastiche rivoluzionarie e innovative come Maria De Biase, protagonista in Cilento di una esperienze di scuola ecologista, basata su pratiche come la differenziazione dei rifiuti e l’autoproduzione delle merendine, solo per fare alcuni esempi. O Eugenia Carfora, dirigente scolastica a Caivano, terra di frontiera, una delle piazze di spaccio più conosciute d’Europa, in cui il rischio di dispersione scolastica è altissimo e la figura del docente diventa cruciale per convertire il destino dei giovani e del territorio. Prevista anche una relazione della fisica Michela Prest, che a Como sperimenta, nel contesto universitario, pratiche di didattica generativa. A chiudere i lavori, sabato 26 pomeriggio, il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe De Cristofaro.
Il convegno è valido per i crediti della formazione continua del MIUR.
Qui il programma completo della due giorni: https://www.edizionilameridiana.it/fatti-di-scuola-convegno-nazionale/La presentazione del libro “Almarina” (Einaudi editore) di Valeria Parrella è venerdì 25 ottobre alle 19.