Città del terzo millennio
Può sembrare paradossale ma gli urbanisti, gli specialisti della città, sempre più spesso parlano di piani e sempre meno di città. Eppure, la costruzione della città è storicamente corrisposta a un’operazione sociale straordinariamente più complessa della realizzazione di un piano regolatore. Costruire la città significa definire il mondo nel quale ciascuno intende vivere, le regole, i desideri, i bisogni, le passioni; in definitiva significa dare un senso proprio allo stare insieme, al farsi società. Solo la perdita di creatività e di socialità ha reso possibile che la costruzione della città fosse delegata al piano, producendo così un conseguente svuotamento profondo del senso dell’attesa e della speranza. L’ideologia della crescita illimitata che ha così prepotentemente dominato la modernità ha finito per impoverire la città, soffocando le relazioni sociali e i progetti. La lucida e appassionata tesi di queste pagine provocatorie è che la città, aggredita da queste modernità, si è ammalata. E solo un radicale cambiamento di sguardi potrà consentire di rimettere al centro della politica la città degli uomini.
Autore | E. Scandurra |
---|---|
Anno di pubblicazione | 1997 |
Pagine | 160 |
Collana | paradossi... del presente |