"E vai!"
Perché abbiamo bisogno di giochi che rendono forti? Non ci sono già troppi “forti” in giro? Non è uno dei mali del nostro tempo il ricorso sconsiderato alla forza? La consapevolezza di sé non va mitigata piuttosto che rafforzata? Purtroppo confondiamo la causa con l’effetto e la percezione con la realtà. Molte persone hanno non troppa ma troppo poca consapevolezza di sé. Non sono sicuri del loro valore e hanno scarsa fiducia in se stessi. Hanno imparato che non “sono abbastanza” e devono continuamente sforzarsi per dimostrare il loro valore. L’autostima, infatti, non è un dono di natura. Diventa forte e sicuro chi ha potuto sperimentare fin da piccolo di valere qualcosa, chi è stato amato incondizionatamente, colui al quale è stata data fiducia, chi riceve conferme e riconoscimenti. Insicurezze, delusioni, ferite interiori frenano lo sviluppo della sicurezza di sé e generano aggressività. Al contrario di quello che comunemente si crede, la maturazione delle “virtù dell’io”, come il coraggio, l’autorealizzazione, l’affermazione di sé, può favorire e non ostacolare la crescita delle “virtù del noi”, come la solidarietà, la responsabilità e la disponibilità verso gli altri, l’abilità del compromesso. La forza si mostra non solo confrontandosi con successo con se stessi, ma anche agendo verso gli altri in modo socialmente competente. Avere una personalità forte significa avere consapevolezza del proprio valore e, quindi, essere in grado di affermarsi senza violare i diritti degli altri. I 111 giochi contenuti in queste pagine costituiscono un ricchissimo repertorio di strumenti attraverso i quali riconciliare nel bambino la sicurezza di se e il senso di una positiva relazione con gli altri.
Sottotitolo | 111 giochi che rendono i bambini forti |
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Autore | R. Portmann |
Anno di pubblicazione | 2003 |
Pagine | 56 |
Collana | partenze... per educare alla pace |