Educare alla felicità
Questa non è utopia.
Smettiamola di non realizzare cose belle per paura di essere definiti sognatori.
Cosa c'è di male nel desiderare una scuola migliore e nuovi paradigmi che la rendano più bella e più felice e anche più proficua?
Proviamo, allora, a pensare alla scuola come un luogo di possibilità.
Un grande “parco giochi” nel quale le menti, i cuori e le anime possano giocare a sviluppare i propri talenti, allenare le proprie emozioni, fortificare le abilità e prepararsi per la seconda parte della vita: quella di adulti che dovranno portare il loro meglio nella società attraverso il loro lavoro.
Certo, le difficoltà economiche non aiutano, il precariato e tanti altri innegabili problemi esistono. Ma crediamo di produrre effetti positivi pensando negativo e cercando sempre quello che non va? Non è giusto cedere a facili disfattismi.
Questo lavoro è una proposta, un tentativo concreto di portare nelle scuole, attraverso un ampio e articolato supporto metodologico, pratiche di educazione alla felicità.
Praticare la risata vuol dire spezzare gli schemi negativi. Quando pensiamo a una situazione in chiave positiva diventiamo capaci di prendere decisioni migliori e influenzare il nostro corpo e il nostro comportamento. Così non solo cambiamo noi stessi, ma in fondo trasmettiamo un'energia positiva che cambia il mondo.
E non è queste la missione della scuola?
Sottotitolo | Nuovi paradigmi per una scuola più felice |
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Autore | L. Suriano |
Anno di pubblicazione | 2016 |
Pagine | 120 |
Collana | partenze partenze... per educare alla pace |