Eutopia
“Una volta, da bambino, nella città vecchia di Ostuni, mentre infuriava un violento temporale, con lampi, tuoni e fulmini, mia madre spezzò del pane e corse fuori di casa. Messi i pezzi di pane a un incrocio di stradine a chianche, mi chiamò, mi mise in mano un ultimo pezzo di pane e me lo fece deporre tra gli altri. Recitò una piccola preghiera e, grondanti d’acqua, rientrammo in casa ad asciugarci, pervasi da un senso di gioia. Lo strano gesto di offerta – per me una vera e propria impresa – mi stupì così tanto che più tardi, da ragazzo, giunsi alla conclusione che si era trattato di un rituale pagano, superstizioso, propiziatorio. Eppure, mia madre era stata educata fino ai suoi diciotto anni in un convento di suore cattoliche. Era una donna dalla religiosità tradizionale, povera e molto generosa. A cosa rimandava allora quel gesto, magari inconsciamente?
Questi anni sono trascorsi in una continua ricerca del significato del mio stesso impegno e come un cercatore d’oro dell’Ottocento ho setacciato i materiali più diversi. Ho cercato sempre di condividere l’entusiasmo e lo stupore di chi avverte, pur per brevi momenti, di essere entrato in contatto con un potere più grande. L’esperienza del dono, nella sua continua tensione tra dovere e libertà, ha in sé qualcosa di estatico.
Ecco, ora vedo una scena bellissima. Un bambino affianca la madre, sotto la pioggia battente del dolore e dell’ingiustizia, e assieme mandano il loro povero pane sul volto delle acque. E l’uomo, che quel bambino è stato, si accorge che le sue tasche sono piene di pane.
Del pane ritrovato in molti giorni, appena sfornato, caldo e croccante, gustoso e fragrante come solo il bene può essere.
Pronto per essere spezzato e nuovamente affidato alla corrente.”
Sottotitolo | La civiltà dell'amore |
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Autore | F. Colizzi |
Anno di pubblicazione | 2012 |
Pagine | 136 |
Collana | pace insieme paceinsieme... alle radici dell'erba |