Fate il vostro gioco!
Si gioca per il piacere di farlo. A differenza di altre attività umane, nel gioco non c’è altra giustificazione che il gioco stesso. E, poi, nel gioco il procedimento è più importante del risultato, e questo libera dall’ansia della prestazione, dalla frustrazione dell’errore, dalla paura del giudizio. Il piacere ludico suscita la creatività, sprigiona la libertà espressiva, attiva imprevedibili processi di apprendimento. Infatti, non s’impara solo con la riflessione razionale che procede in modo graduale, logico, strutturato, analitico, ma anche con un approccio ludico e quindi intuitivo, emotivo, sensoriale e creativo. Giocare in gruppo, inoltre, apre anche all’incontro con l’altro. Socializzare significa rapportarsi col rispetto delle regole comuni, accettare la volontà degli altri e far valere le proprie ragioni, contrattare, cooperare e competere senza il ricorso al sorpruso e alla violenza. L’idea di questo catalogo ricco ed eterogeneo è che il piacere ludico debba essere al centro anche dell’esperienza educativa, e in primo luogo della scuola. Questo non è un libro da leggere ma da usare. Si possono sfogliare queste pagine seguendone l’ordine oppure collegando ambientazioni simili. Creando un percorso alimentare fra giochi con materiali commestibili, oppure uno sull’investigazione, sfidando la logica con percorsi su magia e inganno, o ancora lavorando solo con gli animali o le città. Così il libro diventa una preziosa cassetta nella quale, a seconda delle circostanze, si può sempre trovare un attrezzo utile per rinforzare i legami affettivi e, quindi, rendere più efficace l’azione educativa.
Sottotitolo | Il piacere ludico a scuola... e non solo |
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Autore | D. Ticli, F. Calvetti |
Anno di pubblicazione | 2007 |
Pagine | 176 |
Collana | p come gioco p come gioco... strumenti |