I figli degli altri
Questo libro raccoglie le riflessioni emerse negli incontri di supervisione con gli operatori della cooperativa GEA di Bari che lavorano in comunità, ma anche quelle – drammatiche – dei figli degli altri: narrazioni autobiografiche di ragazzine adolescenti oppure mamme con figli, brevi racconti che racchiudono le esperienze di una vita difficile. Raccontarsi ha un significato importante: aiuta a mettere in ordine i ricordi, ad organizzare la memoria, ad uscire da uno stato spesso confusionale. Raccontarsi è un modo per diradare le nebbie del passato e proprio per questo assume anche una valenza terapeutica.
Rievocare traumi, ammettere i propri errori, riconoscere i limiti della propria famiglia, rivivere l’abbandono, sono tutti passi necessari per iniziare un percorso di vero cambiamento, così come prendersi cura dei figli degli altri è un percorso verso se stessi, verso quella parte più intima e fragile che risiede in ognuno di noi.
Abbiamo cercato di analizzare i loro problemi, ma anche i nostri, perché, tutto sommato, siamo nella stessa barca.
“Quando si chiude la porta della comunità, rimane quell’abbraccio, quel sorriso, quel ‘grazie’ detto a mezza voce, quel sentore di speranza che non ti abbandona mai, perché anche se è stata dura, sei stata ‘l’alternativa’, ‘la scelta giusta’ per qualcuno.”
Sottotitolo | Esperienze in comunità |
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Autore | S. Abbruzzese |
Anno di pubblicazione | 2023 |
Pagine | 168 |
Collana | pace insieme paceinsieme... alle radici dell'erba |