Il benessere nelle emozioni
“Scienza vuol dire ‘andare e ritornare’ fra quello che è visto e quello che è ipotizzato ma invisibile. E l’arte? L’intuizione, i pensieri che vengono dalla ‘periferia della coscienza’ ci danno un’informazione continua e importante durante ogni colloquio.”
(Dall’Introduzione)
Un altro libro sulla psicoterapia e sul counseling? Non ce ne sono già abbastanza? No, perchè questo propone un’idea “immodesta”. Non si limita a introdurre i principi generali, ma suggerisce di esplorare gli ambiti di applicazione del Metodo biosistemico. La varietà è impressionante.
Il Metodo biosistemico può aiutare la donna oppressa, l’insegnante nella classe, la persona morente e la famiglia, l’educatore confuso davanti ad un adolescente rabbioso, il conduttore di una riunione di lavoro. Ancora, il sorprendente uso della biosistemica in piscina e i principi della biosistemica che emergono nell’aikido in cui Tori e Uke (‘forza attiva’ e ‘forza recettiva’) corrispondono al simpatico e al parasimpatico nella biosistemica.
Come dai tredici tasti di un pianoforte è possibile generare suoni infiniti, così questo metodo di base, corrispondente alle funzioni fondamentali del cervello, può generare tante variazioni di competenza. Infatti, nella biosistemica, la parte “bio” si riferisce alla dinamica del cervello e del corpo totale, la parte “sistemica” fa riferimento alla complessità di sistemi e sottosistemi che sono attivati. Quindi la totalità della biosistemica è molto complessa.
Ogni metodo di aiuto porta in avanti questa nozione fondamentale: dalle difficoltà, dai problemi, dall’incertezza e dalla solitudine possono venire i nostri nuovi passi di rinnovamento e crescita.
La biosistemica integra corpo e mente per favorire una nuova vitalità nella vita quotidiana.
Sottotitolo | Manuale del Metodo biosistemico |
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Curatore | S. Cristofori, E. R. Giommi |
Anno di pubblicazione | 2011 |
Pagine | 244 |
Collana | premesse premesse... per il cambiamento sociale |