L'acqua dalla luna
«“Testimonianza” è la parola che meglio rappresenta il senso di queste pagine…
Una sorta di diario postumo che ha sempre abitato i miei pensieri e che ora, solo ora, prende una forma concreta.
Sono passati dieci anni dall’inizio di una grande avventura, quella della comunità “La Rocca” di Roccasparvera, la struttura terapeutica dove ho avuto il privilegio di vivere la mia prima vera esperienza professionale nell’ambito della riabilitazione psichiatrica.
Quando si è sul campo, o meglio “in trincea”, come spesso amo definire i nostri lavori a stretto contatto con la sofferenza psichica, non si ha il tempo e forse neanche la lucidità di registrare e scrivere quello che accade, i momenti significativi, le emozioni e le esperienze che piano piano si accumulano e fanno diventare importante il nostro bagaglio…
Ho sempre pensato tuttavia che sarebbe estremamente necessario non lasciare che tutto passi, non perdere quello che ci accade se veramente lo riteniamo rilevante per noi, per le persone di cui ci occupiamo, per le loro famiglie, per chi ci ha preceduto e per chi seguirà…
Ma ovviamente non può essere una raccolta di storie nostalgiche: la mia è una testimonianza di un modello professionale funzionante. Troppo poche sono le informazioni che riusciamo a scambiarci rispetto al nostro fare quotidiano e allora mi sembra importante provare a dare un contributo di condivisione il più possibile scevro da presunzione o percezione illusoria.
Testimonianza infine per le persone incontrate, siano essi ospiti della comunità o colleghi: gli antichi greci dicevano che se le nostre storie sono cantate dagli aedi allora diventiamo simili agli dei, immortali… Senza aspirare a vette così alte sono convinto che il mondo da sempre necessita di segnali tangibili per raccontarsi, per narrare la propria vicenda e di conseguenza per ricordarsi di sé.
Questo è il mio significato di testimonianza: ancora una volta rispondere al bisogno di ognuno di noi di ricordare e farsi ricordare.
E troppo spesso la storia delle persone che vivono la sofferenza emozionale è stata dimenticata e persa così come troppe volte oggi si perde di vista l’importanza fondamentale di chi ogni giorno si accinge ad un lavoro duro, sottovalutato, sottopagato come quello dell’educatore, dell’infermiere, dell’operatore sociale.
Questo è il mio modo: dovere e onore nel fare questo mi accompagnano e mi aiutano nel difficile compito di descrivere dieci anni di “Rocca”.»
dalla premessa a cura dell'autore
Sottotitolo | Dieci anni di percorsi terapeutici in comunità |
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Autore | A. Pascale |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Pagine | 104 |
Collana | premesse premesse... per il cambiamento sociale |