La speranza torna a parlare
La nuova immagine dell’essere umano: da centro del mondo alla integrazione cosmica, dall’arroganza del dominio sul mondo all’umiltà cosmica.
Abbondano in circolazione i “profeti di sventura” che raccontano come ineluttabile e irreversibile il declino dell’umanità, angosciata e paralizzata dalle paure, dal senso di distruzione che investe tutto il pianeta, così fragile e vulnerabile, dalla disperazione che prende milioni di donne e uomini di fronte ai pericoli invincibili della povertà, della fame, dell’ignoranza, delle guerre, delle malattie endemiche.
Anche nell’Occidente opulento e civilizzato incombe la paura e l’incertezza, generati da un senso di sconfitta.
È come se il destino sia sfuggito di mano e non ci sia più il luogo per acciuffarlo.
Così si è radicata un’inerzia che impedisce di pensare il cambio di rotta, di immaginare inediti modelli e stili di vita che rendano giusti i rapporti tra le persone e sostenibile la relazione con Madre Terra e con tutte le creature.
Si preferisce, perdendo ogni fede e, quindi, ogni fiducia ritrarsi in una solitudine cosmica, unica compagna della quotidianità.
Eppure, se siamo stati creati a “immagine di Dio” non è pensabile che Egli ci voglia lasciare infelici, smarriti e senza più mete.
Se Egli ha scelto, nel suo unico Figlio, di condividere la nostra umanità è perché la ritiene intrisa di bellezza, di splendore: ci ha proposto di essere costruttori di un “regno altro”, rispetto alla mondanità di ogni altro potere civile o religioso.
Queste pagine, attraverso un armonico coro di voci qualificate e un inedito di Moltmann, come una boccata di ossigeno, rilanciano il diritto a sperare, come una concreta scelta di impegno per dare una forma diversa al nostro futuro possibile.
Sottotitolo | Appunti per un tempo di crisi. Con un saggio inedito di Jürgen Moltmann |
---|---|
Curatore | D. Bilotti, L. M. Guzzo, S. Montesano, A. Mantineo |
Anno di pubblicazione | 2014 |
Pagine | 222 |
Collana | paginealtre paginealtre... lungo i sentieri della differenza |