La teologia scomoda
Si può dire che Sobrino sia uno degli ultimi solidi pilastri della teologia della liberazione. Unico scampato all’eccidio dei sei gesuiti dell’Università del Centro America (UCA – San Salvador) avvenuto su mandato di gruppi politici e paramilitari, su di lui continua a concentrarsi l’attenzione della Congregazione per la Dottrina della Fede. Queste pagine, con inusitato coraggio, riportano il testo integrale della “Notificatio” e una riflessione puntuale e condivisa che un gruppo di autorevoli teologi gesuiti spagnoli ha svolto su tale testo. L’intento è duplice. Da una parte evidenziare il carattere freddo e distaccato, ma anche approssimato, di una cristologia astratta che privilegia più gli spazi della filosofia che della vita. Dall’altra alimentare il crescente interesse per la figura, la persona e il messaggio di Cristo che da alcuni anni a questa parte esce dal dominio dei teologi di professione per ritornare a essere oggetto di dibattito e motivo di speranza per credenti e non credenti. La lettura dei due testi si rivela illuminante perché, attraverso l’approfondimento delle argomentazioni contestate, si può scorgere la scomparsa di un dibattito teologico vero e vitale capace di tradurre la parola di Dio agli uomini di oggi.
Sottotitolo | Il caso Sobrino |
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Autore | F. Scalia |
Anno di pubblicazione | 2008 |
Pagine | 96 |
Collana | paginealtre paginealtre... lungo i sentieri della differenza |