Lacrime e capricci
Un bambino che piange mette in difficoltà l'adulto. Chi non prova sconcerto con un figlio neonato che si sveglia urlando in piena notte, con un bimbo di due anni che pianta un capriccio, o con uno di quattro che piagnucola per tutta la giornata? Come reagire quando i figli piangono? Bisogna confortarli, ignorarli, distrarli, punirli, o semplicemente "cedergli"? Sul pianto, infatti, insistono molte teorie "incrostate" nel tempo: per alcuni il pianto del figlio può indicare l'immaturità, per altri il rifiuto della figura genitoriale, per altri ancora la capacità manipolativa o semplicemente l'essere "viziato".
Questo testo suggerisce un'inedita interpretazione dei bisogni e delle emozioni del bambino, dalla quale deriva un approccio completamente inedito al pianto e alla rabbia. Il pianto di neonati e bambini non va ignorato ma seguito con attenzione amorevole. Eppure, non sempre il pianto sta ad indicare un bisogno o una necessità immediati. Molte volte è un meccanismo naturale di liberazione dalla tensione, che consente ai bambini di superare esperienze di spavento o frustrazione.
"Questo libro sorprende il lettore. Rimarrà stupito da quanto sostiene la dottoressa Solter, ossia che è più opportuno lasciare che i neonati piangano (mentre li si tiene in braccio) piuttosto che tentare di fermarli in qualche modo. [...] Questo testo renderà di certo più fiduciosi i lettori in qualità di genitori o educatori, dato che fornisce loro delle abilità specifiche, in particolare dei metodi, per affrontare in maniera costruttiva le lacrime e i capricci. Tali nuove abilità produrranno risultati che qualsiasi genitore considera preziosi, cioè bambini più sani, sia fisicamente che psicologicamente." (dall'Introduzione di Thomas Gordon).
Sottotitolo | Cosa fare quando neonati e bambini piangono |
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Autore | A. J. Solter |
Anno di pubblicazione | 2007 |
Pagine | 148 |
Collana | partenze partenze... per educare alla pace |