Neolitico
Per giocare a Neolitico occorrono un gruppo di amici, una classe o una famiglia, un paio d’ore, un master e la voglia di divertirsi. A queste condizioni, Neolitico trasforma le ore in millenni, i giocatori in tribù preistoriche dai nomi antichi – l’uomo cervo, il mammuth, la grande madre –, cambia la voglia di divertirsi in capacità e passione inventiva. Impadronirsi di nuove tecnologie, spiare i movimenti delle altre tribù, fondare villaggi, sfidare continuamente la sorte, assalire o difendersi dagli assalti delle altre tribù, occupare l’Europa o il vicino Oriente o l’Africa: ecco quello che serve per fondare una città e vincere. Poi, proprio quando il gioco finisce, comincia l’operazione di svelamento. Toccherà allora al master (professore, animatore o genitore) mostrare che le regole del gioco e le tattiche usate dalle diverse tribù sono esattamente quelle di diecimila anna fa e che Neolitico è un buon modo per compiere l’ultima trasformazione, quella più difficile e più bella, con la quale lo studio si trasforma in divertimento e piacere.
Sottotitolo | Quando gli uomini avevano soltanto le mani e l'intelligenza, e inventarono le città |
---|---|
Autore | M. Cecalupo, E. Chiarantoni |
Anno di pubblicazione | 1996 |
Pagine | 40 |
Collana | p come gioco p come gioco |