“Che cosa pensava Gesù quando mangiò con i compagni la cena pasquale e pronunziò sul pane e sul vino quelle parole che i cristiani ripeteranno all’infinito: ‘prendete e mangiate’? Pensava di dare se stesso all’umanità per portarla ad essere, come Lui, veramente figlio a sua immagine. Quando nella liturgia eucaristica diciamo ‘Signore non sono degno di accostarmi alla tua mensa’ non vuol dire che devo espiare perché sono peccatore, ma che non sono degno perché ho paura di darmi, non ho ancora scoperto gli altri. Non sono degno perché mi avvicino a te ‘fratello - uomo per gli altri’ quando sono uomo per me stesso. Il Concilio vaticano afferma: ‘Cristo nell’Eucarestia per il suo mistero pasquale assume e libera il popolo di Dio’. Assume e libera. Alle persone che vanno a messa, i sacerdoti dicono ‘vai a ricevere Gesù che purifica dal peccato e concede le grazie di cui hai bisogno’. Non dicono ‘vai ad offrirti per amore per gli altri’. Gesù vuole formare persone come lui, trasmettere in noi questa forza per gli altri. L’Eucarestia assume e libera il popolo di Dio ‘per trasformare la storia umana’. Per fare della storia umana una storia salvifica, per mettere dentro alla nostra storia di violenza, di inimicizie, di divisione, dinamiche di amore e pace, forze di libertà e di pace.”
Autore | A. Paoli |
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Anno di pubblicazione | 2005 |
Pagine | 56 |
Collana | paginealtre paginealtre... lungo i sentieri della differenza |