Ragazzi della terra di nessuno
Perché piangevo, perché provavo tanto dolore, tanta pietà?
D’improvviso capii.
In quella bara c’ero io, la mia anima, i miei ideali, le mie speranze.
Era la mia morte quella che piangevo. Ero stato ucciso ma non volevo morire.
A parlare si può correre qualche rischio.
A volte, però, a stare zitti si rischia molto di più.
Autore | G. Solino |
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Anno di pubblicazione | 2008 |
Pagine | 120 |
Collana | passaggi passaggi... al meridiano |