Si può fare
“Non si può... non si può fare...” sono i ritornelli che spesso si ascoltano nei corridoi, nelle aule e nei racconti di insegnanti rassegnati davanti all’immobilismo e ai nonsense dell’istituzione scolastica. Molti non hanno torto. Non è semplice insegnare oggi, ma la lamentela e lo status quo non ci aiutano a migliorare l’esistente.
Possiamo pensare alla scuola come il luogo della vita e per la vita, che non si affida a lezioni teoriche, decontestualizzate e fini a se stesse, a programmi da svolgere in modi e tempi che non tengono conto dei soggetti per cui sono pensati, ma che riconosce il naturale sviluppo umano come un processo culturale al quale le persone partecipano attivamente?
Questo libro è una risposta del perché, del come e del cosa è stato fatto per arrivare ad affermare che invece “si può fare”. Si può facilitare il naturale sviluppo di ciascuno, si possono non usare libri, voti, compiti e schede, si può rompere quel sempiterno sodalizio che purtroppo lega l’apprendimento alla noia. Insomma si possono fare molte cose se, innanzitutto, si crede che sia importante farlo. Dopo questa esperienza possiamo asserire che l’unica cosa che non si possa fare nella scuola è insegnare senza apprendere dai bambini. È un appello a tutti coloro che si occupano o hanno a cuore i temi dell’educazione: costruiamo una scuola più competente, vicina agli esseri umani che la abitano, ai loro bisogni e sogni, a partire dal bisogno/sogno di felicità.
Sottotitolo | La scuola come ce la insegnano i bambini |
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Autore | D. Tamagnini |
Anno di pubblicazione | 2016 |
Pagine | 164 |
Collana | partenze partenze... per educare alla pace |