Teatro di liberazione
Perché facciamo teatro?
Tra le tante risposte, la più corretta e giusta è: per la “Alegria”.
Per questo ci battono le mani, e non perché siamo degli dei: restituiamo gioia e voglia di vivere alla gente.
Questo libro è un manuale di teatro visuale e sulle arti di strada. Non perché si debba praticare solo in strada, ma perché la strada diventi il banco di prova della teatralità. Se può funzionare in strada, senza attrezzature e protezioni (luci, scenografie, ecc.), catturando, mantenendo e incuriosendo l’attenzione del passante, allora può funzionare dovunque. Un teatro di strada di qualità e un teatro di figura che non ha bisogno nemmeno dei burattini per essere rappresentato è un teatro che ha un senso vero, sociale, rivolto al pubblico in maniera non demagogica.
Un vero teatro di liberazione non può (oltre a dar coscienza al pubblico) che rispondere a bisogni primari e insegnare attività utili alla vita, cercando tutti i modi possibili per ridare un’identità, fornendo gli strumenti non solo per sopravvivere, ma anche per rimanere vivi con dignità e passione.
Questi scritti vogliono fornire alcuni strumenti del teatro di liberazione personale a chiunque voglia intraprendere un’attività teatrale senza dover subire la costrizione di passare attraverso il giogo dei proprietari di un teatro fisico.
Leggendo queste pagine, e soprattutto praticandole, si potrà condividere la potenzialità di un’esperienza totale, all’interno della quale spariscano le distinzioni di genere fra teatro ragazzi e teatro per adulti, e fra la dimensione artistica e quella sociale.
Sottotitolo | Quasi un manuale sulle arti di strada |
---|---|
Autore | R. Curci |
Anno di pubblicazione | 2011 |
Pagine | 144 |
Collana | partenze partenze... per educare alla pace |